28 lug 2009

Riforma europea sul vino


Da agosto entra in vigore la riforma europea dell’Ocm (Organizzazione comunitaria di mercato) “settore vitivinicolo”. La UE ha stanziato, per l’Italia, nel quinquennio 2009-2014, un miliardo e ottocento milioni di euro, per una serie di misure che includono: la riconversione dei vigneti, la promozione del vino italiano e vari investimenti nel settore.
La novità eclatante è quella della cessazione dei contributi a fondo perduto ai produttori per la distillazione da uve. La notizia ha il suo peso economico negativo soprattutto per i produttori siciliani.
La seconda novità riguarda la norma “sull’estirpazione volontaria” dei vigneti, che in Italia coinvolgerà 200mila ettari, con una buona percentuale in Sicilia. Disposizione da attuare in cinque anni, con un sistema flessibile e con limitazioni a discrezione dello Stato membro per particolari aree.
La riforma, tra l’altro, prende in esame la revisione regolamentare delle classificazioni DOC (denominazione di origine controllata) e IGT (indicazione geografica territoriale), le quali saranno accomunate dalla stessa base normativa, mentre la registrazione sia delle DO che delle IG passerà per competenza a livello comunitario.
Infine, è previsto un massiccio stanziamento per azioni, iniziative ed eventi, finalizzati a promuovere i vini italiani sui mercati esteri.
S.G. redazione

24 lug 2009

L’arte protagonista in Sicilia al Museo di Arte Contemporanea di Palermo


Il Museo d’arte contemporanea della Sicilia è protagonista della mostra ‘Passaggi in Sicilia. La collezione di Riso e oltre’, in programma fino al 4 ottobre. L’esposizione mette in vetrina a Palermo sessanta opere di artisti italiani e internazionali legati all’isola e alla sua storia dal secondo dopoguerra ai nostri giorni: quaranta fanno parte della collezione di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, e venti sono opere in prestito.
La collezione Riso comprende circa quaranta opere di riferimento dell’avanguardia e della nuova generazione di artisti siciliani: Carla Accardi, Alessandro Bazan, Pietro Consagra, Francesco De Grandi, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Emilio Isgrò, Laboratorio Saccardi, Domenico Mangano, Salvo, Antonio Sanfilippo, Francesco Simeti, Croce Taravella; ed opere realizzate da artisti internazionali quali Giovanni Anselmo, Christian Boltanski, Jannis Kounellis, Richard Long, Paola Pivi, Luca Vitone e altri, che si sono espressi nell’isola con iniziative di rilievo internazionale. In mostra inoltre le opere commissionate e realizzate in occasione degli eventi programmati dal Museo, durante il suo primo anno di attività, canecapovolto, Loredana Longo, Giuliana Lo Porto, Giulia Piscitelli e Lili Reynaud-Dewar.
Per tracciare le linee delle più interessanti tendenze artistiche internazionali, che hanno caratterizzato la recente storia espositiva siciliana, sono in mostra anche venti opere in prestito che rappresentano, secondo i curatori, un possibile sviluppo della collezione del museo: Marina Abramovic, Rosa Barba, Vanessa Beecroft, John Bock, Maurizio Cattelan, Tony Cragg, Martin Creed, Tacita Dean, Luciano Fabro, Stefania Galegati, Fausto Melotti, Aleksandra Mir, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Anri Sala, Tomas Saraceno, Thomas Struth, e Cy Twombly.
In modo complementare e in collegamento ideale con la mostra precedente, ‘Sicilia 1968-2008. Lo Spirito del tempo’, qui si vuole presentare, insieme alla collezione del Museo, alcune opere di collezionisti siciliani, protagonisti del sistema dell’arte contemporanea internazionale, Gianfranco Benedetti e Valentina Moncada di Paternò, che hanno lasciato l’isola da tempo, ma che continuano a seguire da vicino lo sviluppo recente del Museo. Valentina Moncada di Paternò ha prestato un’opera storica di Tony Cragg, Aeroplane (1979), e Gianfranco Benedetti Balcone (1988) di Luciano Fabro e Scultura A (I Pendoli) di Fausto Melotti, del 1968. Infine, la mostra presenta due opere della Collezione Gruppo Unicredit che ha sostenuto la realizzazione dell’iniziativa.
La mostra, allestita in due sedi vicine tra loro, Palazzo Riso e la Cavallerizza di Palazzo Sambuca (sede della Fondazione Sambuca), traccia un percorso nel centro storico di Palermo collegando due esempi di valorizzazione del patrimonio storico artistico attraverso l’arte contemporanea. In occasione dell’inaugurazione, sarà possibile visitare gratuitamente la mostra da venerdì a domenica.
Il catalogo è edito da Skira con testi di Valentina Bruschi, Mario Codognato, Martin Creed, Paolo Falcone e Ida Parlavecchio. La mostra è realizzata anche con il sostegno di UniCredit Group, Planeta e Angala Hotels.

fonte: adnkronos

17 lug 2009

FUGA DAL SUD


Il divario tra Nord e Sud non accenna a colmarsi e il Mezzogiorno resta il regno della disoccupazione e dello scoraggiamento, terra di emigrazione, dove la crisi economica ha colpito più duramente che altrove. E' la situazione che emerge dal Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno, nel quale si parla senza mezzi termini di ''recessione''. Tanto che sono ben 700 mila coloro che negli ultimi dieci anni hanno scelto la via dell'emigrazione. Un quadro da cambiare al più presto, come ha sottolineato il Capo dello Stato Giorgio Napolitano nel suo messaggio al presidente dell'Associazione per lo Sviluppo dell'Industria nel Mezzogiorno, Nino Novacco. ''Deve crescere nelle istituzioni, così come nella società, la coscienza che il divario tra Nord e Sud deve essere corretto'', ha scritto infatti il Presidente della Repubblica.
Il Rapporto sottolinea la gravità degli effetti della crisi economica al Sud: calo del pil del 3,8% nel settore industriale mentre le produzioni manifatturiere scendono oltre il 6%. Nel 2008 il pil al sud ha registrato un calo dell'1,1%, con una minima percentuale di differenza rispetto al centro nord (-1%). Sempre secondo dati della Svimez, in poco più di dieci anni, tra il 1997 e il 2008, circa 700 mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno, mentre 95 mila persone in più nel 2008 entrano nella categoria dei disoccupati e scoraggiati.
Va ancora peggio se si va indietro nel tempo: ''dal 2004 al 2008 i disoccupati impliciti e gli scoraggiati sono aumentati di 424 mila unità''. ''Considerando anche questa componente, il tasso di disoccupazione effettivo del sud salirebbe a oltre il 22% - si legge nel Rapporto- Nel 2008 i disoccupati sono aumentati più al centro-nord (+15,3%) che al sud (+9,8%). Il tasso di occupazione nel Meridione è sceso al 46,1%: gli occupati sono cresciuti al centro-nord di 217 mila unità, mentre sono scesi di 34 mila nel Mezzogiorno. Tra i giovani dai 15 ai 24 anni la disoccupazione è arrivata al 14,5% al centro nord e al 33,6% al sud, dove sono cresciuti anche i disoccupati di lunga durata (sono il 6,4% del totale, erano il 5,9% nel 2007). All'Italia spetta il non invidiabile primato del tasso di disoccupazione giovanile più alto in Europa, di cui è responsabile soprattutto il Mezzogiorno. Nel 2008 solo il 17% dei giovani meridionali tra i 15 e i 24 anni lavorava contro il 30% del centro-nord.
Dal 2007 al 2008, poi, il tasso di crescita annua dei prestiti alle imprese è crollato al sud dal 14,9% al 7,9% contro un calo più contenuto a livello nazionale che va dal 12,4% al 10,2%. E tra il 1990 e il 2001 il numero di banche presenti al sud si è ridotto del 46% contro il 20% del centro-nord. Il numero di banche meridionali indipendenti è crollato da cento del 1990 a 16 del 2004 e negli stessi anni le banche di credito cooperativo si sono più che dimezzate passando da 213 a 111.
Molto negativi anche i dati sull'emigrazione: tra il 1997 e il 2008 circa 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. Nel solo 2008 sono oltre 122mila i residenti delle regioni meridionali partiti verso il Centro-Nord a fronte di un rientro di circa 60 mila persone. Secondo Svimez, ''il Paese è spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-Nord che attira e smista flussi al suo interno, corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni''. Oltre l'87% delle partenze ha origine in tre regioni: Campania (-25 mila), Puglia (-12,2 mila), Sicilia (-11,6 mila).
L'emigrazione sembra inoltre interessare maggiormente la fascia teoricamente più dinamica del Sud, visto che in crescita sono le partenze dei laureati 'eccellenti': nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; tre anni più tardi la percentuale è balzata a quasi il 38%. Inoltre, sempre secondo il Rapporto Svimez, i laureati meridionali che si spostano al Centro-Nord vanno incontro a contratti meno stabili rispetto a chi rimane, ma ottengono stipendi più alti. Un altro fenomeno di rilievo è quello dei pendolari ''di lungo raggio'', che vivono al Sud e lavorano al Centro-Nord o all'estero, rientrando a casa nel weekend o un paio di volte al mese. Nel 2008, dice il Rapporto, sono stati 173mila gli occupati residenti nel Mezzogiorno ma con un posto di lavoro altrove, 23mila in più del 2007 (+15,3%). Si tratta di giovani con un livello di studio medio-alto: l'80% ha meno di 45 anni, quasi il 50% svolge professioni di livello elevato e il 24% è laureato. Le regioni che attraggono maggiormente i pendolari sono la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Lazio.
Il Capo dello Stato, nel suo messaggio, esorta a operare per cambiare questo stato di cose, anche facendo tesoro dei dati contenuti nel Rapporto Svimez. ''I rapporti della Svimez sull'economia del Mezzogiorno -scrive Napolitano- offrono, ogni anno, un quadro accurato di informazioni e valutazioni che fornisce la base per una analisi critica degli andamenti recenti, aperta ad una riflessione sulle prospettive dell'economia meridionale nei suoi rapporti con l'economia nazionale ed internazionale. Nell'attuale situazione di crisi economica e finanziaria, che spinge a dare priorità agli interventi che possono mitigarne gli effetti sulle famiglie e sulle imprese, il lavoro della SVIMEZ ci aiuta anche a comprendere la necessita' di una analisi non limitata all'immediato''.
''La crisi economica - prosegue - rafforza il convincimento che una prospettiva di stabile ripresa del processo di sviluppo debba essere fondata sul superamento degli squilibri territoriali, necessario per utilizzare pienamente tutte le potenzialita' del nostro Paese. Il fatto che le politiche di riequilibrio territoriale messe in atto in passato abbiano conseguito risultati insufficienti rende certamente indispensabile un forte impegno di efficienza e di innovazione da parte delle istituzioni meridionali; ma questo impegno non sarebbe sufficiente senza il supporto di una strategia di politica economica nazionale mirata al superamento dei divari in termini di dotazione di infrastrutture, di investimento in capitale umano, di rendimento delle amministrazioni pubbliche e di qualita' dei servizi pubblici''.
''In un contesto nel quale la crisi economica rende piu' difficile il bilanciamento tra i diversi obbiettivi, cresce l'incertezza sulle risorse disponibili, e insieme con essa, l'incertezza del quadro di riferimento delle politiche per il Mezzogiorno. Occorre reagire accrescendo la consapevolezza, nelle Istituzioni ed in tutta la societa' italiana, del carattere prioritario e della portata strategica dell'obiettivo del superamento dei divari tra Nord e Sud. Il lavoro della Svimez - conclude Napolitano - offre un contributo importante allo sviluppo di un confronto nazionale, aperto ed approfondito, su questi temi; confronto che la stessa Svimez ed altre istituzioni culturali meridionalistiche ritengono, fondatamente, indispensabile''.
Adnkronos

13 lug 2009

Barack Obama


"E' oltre tre decenni che parliamo di inquinamento, tre decenni che dipendiamo sempre più dal petrolio.
Altri paesi hanno già affrontato la sfida del riscaldamento globale attraverso un'analisi critica della propria produttività.
La nazione che guida la creazione di un'economia pulita basata sulle energie pulite è la nazione che guiderà l'economia globale. Vorrei che questa sia l'America.
La legge sull'energia davanti al Congresso creerà una serie di incentivi per fare finalmente da propulsore alla trasformazione verso un'economia delle rinnovabili, basata su fonti d'energia a basse emissioni - eolico, solare, geotermico, tutte le nuove energie pulite.
...Si tratta prima di tutto di creare milioni di nuovi posti di lavoro. Non dobbiamo sbagliarci. La legge sull'energia rinnovabile è una legge per il lavoro. Lo possiamo constatare, è una realtà.
Gli investimenti sull'energia pulita equivalgono a un piano di salvataggio. In California, già 3.000 persone sono impegnate nella costruzione di una nuova centrale solare, che creerà altre migliaia di posti di lavoro. In Michigan, ci aspettiamo che gli investimenti in turbine eoliche e in tecnologia eolica creino centinaia di posti di lavoro. Altri 400 in Florida per soli tre nuovi progetti solari.
Potremmo continuare, ma il punto è questo. Questa legge farà dell'energia pulita l'unico genere di energia praticabile, quello su cui fondare un'economia libera dalla dipendenza del petrolio e dalle bolle speculative.
Daremo alle comunità, ai coltivatori, l'opportunità di generare nuovi profitti, e nel conmtempo di esser parte della soluzione al cambiamento climatico. Il costo iniziale delle misure per la transizione verso le tecnologie pulite sarà, per ogni famiglia americana, come quello di un francobollo.
Spingo ogni membro del Congresso a unirsi a supporto di questa legislazione. So che sarà un testa a testa, a causa della disinformazione che si è fatta su questi temi.
Rimarco l'importanza di questo passaggio: non c'è alcuna contraddizione tra investimenti nelle tecnologie pulite e crescita economica. Il mio appello va anche alla gente americana: non dobbiamo avere paura del futuro, non dobbiamo rimanere imprigionati nel passato.
Da quarant'anni parliamo di questi problemi. Ora è finalmente il tempo di agire.
Nessuno dubita che la dipendenza dal petrolio straniero mina la nostra sicurezza interna, e nessuno dubita che le emissioni di CO2 stiano mettendo il mondo a rischio. Sta già succedendo. E non c'è nemmeno alcun dubbio sul numero di posti di lavoro e sulla ricchezza che nasceranno nel 21esimo secolo da tecnologie ed energie pulite. L'unico dubbio è: quale Paese creerà questi posti di lavoro e queste industrie? Per me, la risposta è: devono essere gli Stati Uniti d'America.
Spero che la gente condivida questa volontà con i membri del Congresso. E' una grande opportunità per unire gli interessi del nostro Paese, dei lavoratori, dei nostri figli e delle generazioni future".
Barack Obama - White House

9 lug 2009

AL VIA BIENNALE DELL'UMORISMO NELL'ARTE

Al via, a partire da sabato prossimo a Tolentino, la 25a Biennale Internazionale dell'Umorismo nell'Arte. Per questa edizione sono 1.195 le opere giunte da tutto il mondo e inviate da quasi 549 artisti in rappresentanza di 55 paesi. E' toccato a Giorgio Forattini, presidente della giuria della Biennale, selezionare gli 80 artisti che esporranno nella collettiva di Palazzo Sangallo, coadiuvato anche da Riccardo Mannelli, storico disegnatore di "Repubblica" a cui e' stata affidata la locandina di questa 25a edizione.
Il tema scelto per la manifestazione di quest'anno dal direttore artistico Maurizio Costanzo ci riporta all'infanzia "I bambini ci guardano (...e ridono di noi)". ''L'arte del disegno umoristico - osserva Maurizio Costanzo sul tema di questa edizione - e' gioco allo stato puro. In un saggio di B. Bettelheim sull'importanza del gioco nei bambini e' citato questo passo di Freud: "L'occupazione preferita e piu' intensa del bambino e' il gioco. Forse si puo' dire che il bambino impegnato nel gioco si comporta come un poeta: in quanto si costruisce un proprio mondo o, meglio, da' a suo piacere un nuovo assetto alle cose del suo mondo". Nata nel 1961 come "Biennale della Caricatura" per iniziativa del medico e caricaturista tolentinate Luigi Mari, la rassegna in questo mezzo secolo ha visto la partecipazione di esponenti autorevoli della cultura e dell'arte: da Fellini a Folon, Mino Maccari, Nino Za, Cesare Zavattini, Mordillo, Forattini, Altan, Remo Brindisi, Federico Zeri fino a Patch Adams solo per citarne alcuni.
fonte:Adnkronos

6 lug 2009

Internet dice no al ddl Alfano. I blogger incrociano le braccia per la prima volta


Roma, 6 lug. (Adnkronos/Ign) - Sciopero il 14 luglio in concomitanza con quello dei giornalisti: "E' una protesta della Rete contro un provvedimento che avrà l'effetto di disincentivare l'uso dei blog". Aderirà Antonio Di Pietro: "Contro il bavaglio all'informazione promosso dalla legge criminale del ministro Alfano". E attacca: "Hanno mandato a 'spigolare' il presidente della Repubblica". Altolà di Franceschini: ''Intollerabile che Di Pietro coinvolga Napolitano''
Per la prima volta nella storia, internet sarà teatro di uno sciopero. I blogger italiani lo hanno proclamato per il 14 luglio, giorno durante il quale nessun blog verrà aggiornato se non con il logo dell'iniziativa. "E' una protesta della Rete contro un provvedimento che avrà l'effetto di disincentivare l' uso dei blog", affermano il giornalista Alessandro Gilioli e il professore Guido Scorza, promotori dell'iniziativa, in una nota.
Dal suo blog Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, ha fatto sapere che anche lui aderirà "allo sciopero dei blogger contro il bavaglio alle intercettazioni e all'informazione, promosso dalla legge criminale del ministro Alfano, e contro la norma del 'diritto di rettifica entro 48 ore' per tutti i siti, norma ribattezzata dalla Rete 'ammazza Internet'".
"Mi domando - si chiede quindi Di Pietro - quali furibondi attacchi si sarebbero scatenati da ogni parte se il sottoscritto avesse snobbato, cosi come ha fatto il governo, l'invito del capo dello Stato a rivedere una legge porcata. Il capo dello Stato ha chiesto al ministro della Giustizia, Alfano, di rivedere il disegno di legge sulle intercettazioni prima che approdi al Senato. Alfano ha fatto subito sapere che si', il ddl e' modificabile, ma che 'l'esecutivo va dritto per la sua strada, aprendo solo a qualche ritocco', vale a dire che vorrebbero fare solo modifiche di facciata". "In sostanza -aggiunge- hanno mandato a 'spigolare' il presidente della Repubblica che, pur di evitare 'strappi istituzionali', ha preferito convocare l'esecutivo prima di rifiutare la firma di una legge fatta su misura per delinquere in liberta'. Signor Presidente, lei sta usando una piuma d'oca per difendere la Costituzione dall'assalto di un manipolo piuttosto numeroso di golpisti. Oramai non e' piu' possibile evitare lo scontro con un governo che ha agito esclusivamente nell'interesse di pochi, spesso di una sola persona, a colpi di fiducia, di cene carbonare, di vili attacchi verbali, negando la realta', la crisi del Paese, insultando la dignita' dei cittadini ed usando la menzogna come strumento sistematico di propaganda".
Il 14 luglio è il giorno scelto anche dai giornalisti per la protesta contro il ddl Alfano, lo stesso preso di mira dai blogger. Così come si legge sul sito della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, "la giornata di astensione dell’informazione, alla quale i giornalisti sono costretti dopo un anno di iniziative civili, di confronto e di dibattito e denuncia per la libertà dell’informazione, senza censure e intimidazioni, è lo strumento con il quale si vuole marcare una volta di più l'indignazione più ferma di fronte alle previsioni del ddl Alfano un bavaglio ai giornalisti e la sanzione (un danno economico) per gli editori al fine di impedire di dar conto delle notizie sulle indagini giudiziarie negli organi d’informazione; la pesante limitazione del diritto dei cittadini a sapere o essere informati su fatti importanti per la loro vita".

RILEVAZIONE AUDIENCE BY