31 dic 2009

Capodanno


Gli italiani spenderanno a tavola circa 2,7 miliardi di euro per festeggiare il Capodanno a casa o nei ristoranti. E' quanto stima la Coldiretti per la festa di fine anno durante la quale cotechini e zamponi battono salmone, ostriche e caviale e lo spumante italiano vince nettamente con il 98% dei brindisi nazionali.
Lo champagne, infatti, vive un momento di crisi con un crollo del 66% nelle importazioni e la produzione, sulla base delle elaborazioni Coldiretti sui dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2009, contenuta a 260 milioni di bottiglie, in forte calo rispetto ai 322 milioni del 2008.
Lo spumante, invece, consolida la sua leadership con circa 80 milioni di bottiglie stappate durante le festività sulle tavole degli italiani. Per quanto riguarda il cibo, invece, a dominare sono i piatti tradizionali. Sono infatti circa otto milioni i cotechini e gli zamponi serviti in tavola insieme ad oltre 5mila tonnellate di lenticchie.
Da regione a regione, poi, cambiano le abitudini. Se in Emilia Romagna la festa è accompagnata dagli immancabili tortellini, nelle tavole della Lombardia vincono i risotti mentre in Piemonte sono gli agnolotti a farla da padrone e gli spaghetti - sottolinea la Coldiretti - sono i più gettonati in tutto il Mezzogiorno, tranne in Sardegna dove è il momento dei classici gnocchetti.
Tra gli italiani che hanno deciso di passare l'ultimo dell'anno fuori di casa, particolarmente gettonati gli agriturismo dove trascorreranno la notte più lunga dell'anno in circa 145mila. con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno, secondo Terranostra.
A incoraggiare le presenze è anche - conclude la Coldiretti - la sostanziale stabilità dei prezzi per i cenoni che la maggior parte delle aziende li ha mantenuti invariati rispetto allo scorso anno.

Fonte: Reuters

21 dic 2009

L'eccellenza Made in Italy si mette in mostra per Expo Shanghai 2010


Saper unire tecnologia avanzata e design, trovare una sintesi tra abilita' e sapienza artigianale, integrare al meglio cultura del cibo e territorio, arte e scienza, storia e futuro. Sono questi i punti di forza de ''La citta' dell'uomo - vivere all'Italiana'', il Padiglione con cui l'Italia si raccontera' al mondo in occasione della Expo di Shanghai 2010. La prossima esposizione universale dedicata al tema Better city, Better life, che si svolgera' nella megalopoli cinese dal 1 maggio al 31 ottobre 2010.
Lo hanno presentato il Commissario Generale Beniamino Quintieri e Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano che ha collaborato alla progettazione del concept della mostra permanente, nel corso della conferenza stampa che si e' svolta al Moca, il Museo di Arte Contemporanea di Shanghai, alla quale hanno partecipato Riccardo Sessa, Ambasciatore dell'Italia in Cina, Huang Jian Zhi Direttore dell'Ufficio di Coordinamento dell'Expo 2010 e Hsiao Chin, artista italaliano di Shanghai. Ad accogliere i visitatori del Padiglione italiano, oltre a tutta una serie di avvenimenti e spettacoli in itinere sara' una ricostruzione del fronte scenico del teatro Olimpico di Vicenza, opera di Andrea Palladio.
Una sorta di passaggio simbolico e suggestivo verso il cuore del Padiglione che illustrera', con una serie di stanze ispirate dal leit motiv ''vivere all'italiana'', il Paese e le sue capacita'.Ambienti nei quali verranno ospitati oggetti e realizzazioni universalmente riconoscibili come ''italiani'' - ad esempio il duomo del Brunelleschi, una Ferrari o una tuta Dainese - e altri meno riconducibili al nostro Paese ma che ne rappresentano momenti di eccellenza (prodotti dell'industria aerospaziale, della robotica e della domotica, progetti di mobilita' sostenibile e di bio-edilizia).
''Abbiamo avuto due preoccupazioni principali nell'immaginare questa mostra'', ha dichiarato Davide Rampello, presidente della Triennale di Milano che ha collaborato alla progettazione del concept ddel Padiglione Italia. La prima era racchiudere l'Italia in 3000mq raccontandone lo spirito profondo senza cadere negli stereotipi. La seconda, farlo utilizzando un linguaggio espositivo che si facesse comprendere da un pubblico enorme e variegato. Il padiglione italiano deve saper parlare a tutti e a ciascuno trasmettere quello che gli e' piu' utile: agli operatori economici, agli specialisti e ai ricercatori, ma anche al pubblico generico che dell'Italia sa poco o nulla''.
Per questo si e' pensato di coinvolgere non un architetto ma uno scenografo teatrale e cinematografico come Giancarlo Basili, autore delle scenografie di film come l'Ultimo bacio e il Caimano, a cui e' stato chiesto di creare le atmosfere per l'Italia contemporanea usando un linguaggio che non fosse al servizio di quanto esposto ma che a sua volta comunicasse un contenuto e che facesse parte della storia che il Padiglione vuole raccontare, con un obiettivo importante: affermare la credibilita' e il dinamismo del Made in Italy, soprattutto in settori che sono sinonimo di ''buon vivere''.
fonte:adnkronos

16 dic 2009

RIFORMA DEI LICEI, PERPLESSITA' DEL CONSIGLIO DI STATO


Sono forti le perplessità sulla riforma della scuola secondaria superiore espresse dal Consiglio di Stato nel documento n. 7149 del 9 dicembre scorso (ma reso pubblico soltanto nelle ultime ore), contenente il parere sullo Schema di regolamento recante "Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell'articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133", ossia sul nuovo Regolamento dei Licei. Per i giudici di Palazzo Spada, i punti poco chiari sarebbero così rilevanti da indurre il Consiglio di Stato a sospendere le valutazioni di rito e chiedere "che il Ministero dell'istruzione fornisca i chiarimenti richiesti" poiché "non è chiaro se il testo predisposto si mantenga nei limiti della delega". Il primo punto ritenuto dubbio dai giudici di secondo grado della giustizia amministrativa è di tipo normativo: la bozza di riforma prevede, infatti, che alcuni punti fondamentali (obiettivi specifici di apprendimento, articolazione delle cattedre e definizione degli indicatori per la valutazione) vengano introdotti attraverso un semplice decreto ministeriale. Il Consiglio di Stato, invece, ritiene che occorra l'approvazione di una legge. Ma un provvedimento di questo tipo necessiterebbe tempi decisamente lunghi vanificando in partenza l'obiettivo del ministro di creare già da settembre delle prime classi sulla base dei nuovi programmi. Un altro punto ritenuto "debole" è quello dei tetti a piani di studio che ogni singolo istituto dovrebbe scegliere da sé sulla base di esigenze specifiche territoriali: i cosiddetti "curricolo" imposti dal ministero dell'Istruzione - il 20% al primo biennio, il 30% nel secondo biennio e il 20% nel quinto anno - non sembrano bastare a palazzo Spada. Che facendo riferimento al regolamento sull'autonomia della scuola (il dpr n. 275/99) fa intendere la necessità di lasciare più margini alle scuole. I giudici del Consiglio di Stato hanno poi espresso un certo scetticismo sulle procedure che porteranno ai nuovi piani di studio e ai programmi ministeriali: ritengono che sarebbe il caso "che il Ministero dell'istruzione illustri la graduazione di tale passaggio, anche con riguardo alla tutela dell'affidamento degli studenti che, trovandosi nelle situazioni di transito, subiranno una modificazione dell'iter formativo prescelto". Il cambiamento, fanno intendere, andrebbe introdotto per vie decisamente più graduali. Forti perplessità sono state infine esplicitate dal Consiglio di Stato anche sulla revisione degli organi collegiali, responsabili delle strategie principali di ogni singolo istituto superiore: i nuovi regolamenti ministeriali prevedono l'introduzione di dipartimenti, composti da docenti individuato dal collegio dei docenti,a soprattutto l'attuazione di un comitato scientifico formato da docenti e da esperti esterni. Anche su questo fronte "sarebbe più coerente con l'obiettivo di realizzare l'autonomia - scrive il Consiglio di Stato -, lasciare alle istituzioni scolastiche la scelta in merito all'opportunità di istituire tali organi".
fonte:tuttoscuola.com

7 dic 2009

Clima, al via il vertice per salvare il pianeta

Oltre cento capi di Stato e di governo parteciperanno alla Conferenza delle Nazioni Unite sul clima che si apre oggi a Copenaghen. I leader saranno presenti per la maggior parte nelle giornate conclusive del vertice, che si chiuderà il 18 dicembre.
Tra i capi di Stato e di governo che hanno già confermato la propria partecipazione c'è il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il premier britannico Gordon Brown. A Copenaghen è atteso anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Alla vigilia del summit dell'Onu di Copenaghen centinaia di scienziati lanciano l'allarme sullo stato di salute del pianeta. A novembre scorso ventisei tra i maggiori climatologi di fama internazionale e di diversi prestigiosi istituti di ricerca, hanno messo nero su bianco i risultati degli ultimi studi, pubblicando il rapporto 'The Copenaghen Diagnosis. Updating the World on Latest Climate Science'.
Il rapporto è apparso sul Climate Change Research Centre dell'University of New South Wales di Sydney proprio alla vigilia del summit per avvertire i governi di tutto il mondo che ormai si sta arrivando ad un punto di non ritorno. Ma questo non è l'unico studio pubblicato in vista del summit delle Nazioni Unite. "Molti altri grandi team internazionali di scienziati in questo anno hanno infatti definito 'grave' lo stato di salute del nostro pianeta", afferma il direttore scientifico del Wwf Italia, Gianfranco Bologna, tirando il bilancio delle ricerche scientifiche prodotte in tutto il 2009.


fonte:adnkronos

RILEVAZIONE AUDIENCE BY