30 mar 2011

TURISMO ENOGASTRONOMICO: BUSINESS DI 3-5 MILIARDI NEL 2010


Il turismo enogastronomico in Italia? Dai 3 ai 5 miliardi di euro di giro d'affari nel 2010, grazie a 4-5 milioni di turisti enogastronomici tra stabili ed occasionali che hanno scelto il Belpaese per viaggi wine & food, facendo registrare importanti cambiamenti di tendenza: nella scelta delle mete non si va piu' dietro alle mode, ma a caccia di curiosita' ed esperienze innovative, grazie alla crescente familiarita' nell'usare quotidianamente il web, dove si coltivano interessi sempre piu' personali e ristretti, che si traducono nell'individuazione di luoghi ben precisi, capaci di soddisfare piu' passioni in una solo volta: la gastronomia batte il vino come motivazione di viaggio e si intreccia con l'arte, l'ambiente, lo sport ed il wellness. A dirlo e' il Rapporto Annuale n. 9 "Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia. I nuovi dinamismi di un turismo di tendenza", promosso dalle Citta' del Vino e realizzato dal Censis Servizi, presentato oggi alla Fondazione Censis a Roma. Secondo il Rapporto, in linea con gli ultimi anni, le vacanze sono sempre piu' brevi (solo un giorno nel 56% dei casi) e dislocate lungo tutto l'anno, ma gli eno-appassionati spendono di piu': in media un turista del vino spende 193 euro al giorno, ne spendeva 149 nel 2003 (+18% al netto dell'inflazione). Il 56% degli eno-turisti ha svolto nel 2010 un viaggio di un solo giorno, il 26% almeno un weekend, il 15% una vacanza superiore ai 4 giorni. Ma, in media, ogni turista enogastronomico ha vissuto almeno due esperienze di viaggio indipendentemente dalla durata. La spesa media pro-capite giornaliera del viaggio e' di 193 euro (+18% al netto dell'inflazione sul 2003 quando erano 149), destinati per il 32,6% al pernottamento, per il 20,7% alla ristorazione, per il 20,2% all'acquisto di prodotti tipici alimentari, il 17,1% per l'acquisto di vino, il 4,1% per prodotti di artigianato locale ed il restante 5,2% per servizi vari. Alle destinazioni classiche dotate di un brand territoriale forte (dalle Langhe alla Franciacorta al Chianti Classico) se ne aggiungono delle nuove: da un lato i luoghi dove si organizzano eventi di grande richiamo - mostre d'arte, concerti, festival culturali, stagioni operistiche - in prossimita' di territori ad alta vocazione enogastronomica (Alba e le Langhe, Verona e la Valpolicella, Firenze e Siena ed il Chianti Classico); dall'altro sempre di piu' le citta' d'arte puntano anche sull'offerta enogastronomica dei territori circostanti (Venezia-Conegliano -Valdobbiadene; Pienza-Montalcino-Montepulciano. E nella scelta delle destinazioni incidono sempre piu' fattori come la prossimita' (l'Oltrepo Pavese per chi abita a Milano), la specializzazione di un territorio (il tartufo nelle Langhe), la ricerca di zone ampie ma dalla forte identita' enogastronomica (dalla Romagna alla Maremma alle Cinque Terre). E, soprattutto, la presenza di servizi non piu' solo come strutture (cantine, ricettivita', ristorazione) ma anche secondo gamma, qualita' ed identita', di cui sono esempio territori come il Trentino, il Collio ed il Salento.Il preferito dai giovani e' lo "snapper" (snack + cena), ovvero il recarsi in luoghi ad hoc e di tendenza - come i wine bar - nei weekend o durante le vacanze, per merende golose, taglieri tipici, assaggi di territorio e finger food, accompagnati da un calice di vino locale. Ma c'e' anche chi organizza il proprio viaggio per fare "food shopping" e andare direttamente "alla fonte" della filiera per acquistare e assaggiare prodotti tipici - in azienda, ma anche in botteghe artigiane, cantine consortili, spacci cooperativi - oppure nei sempre piu' numerosi food store sul modello di Eataly. Tra le occasioni di turismo enogastronomico ci sono poi le "sagre esperienziali" per la presentazione di nuovi vini, per promuovere produzioni di nicchia stagionali (dai carciofi agli asparagi, dalle fragole alle ciliege) o particolari, come quelle dedicate ad erbe aromatiche, frutti estinti, vini biodinamici; "feste-festival-fiere". Il 30% dei turisti enogastronomici organizza la vacanza attraverso Internet, anche se il 70% rimane per ora fedele ai canali tradizionali. Per la comunicazione la parola d'ordine e' il Web, dove per il turismo enogastronomico i siti "vetrina" sono molto presenti. Ma anche in questo caso siamo ormai di fronte a nuove tendenze: dal "sito notiziario" per news ed eventi, al "sito tribu'" per condividere le proprie passioni wine & food, dal "sito incoming" per organizzare il proprio viaggio, al "sito mercato" per acquistare vini e prodotti online tramite e-commerce. Dal punto di vista della distribuzione, ossia dove acquistare i prodotti durante i viaggi enogastronomici, tre sono i luoghi privilegiati: i banchi d'acquisto a filiera corta (farmer's market), gli stand delle aziende presenti in eventi e saloni, i cofanetti regalo gourmet con i prodotti del territorio sull'esempio francese degli "Smart Box". Nel 2010 sono stati 3 milioni gli italiani che hanno scelto di viaggiare all'insegna del wine & food come scelta esclusiva o complementare ad altre tipologie di viaggio a tema (dall'arte, allo sport al wellness), buone anche le previsioni per il 2011. "Il turismo enogastronomico e' un asset fondamentale per l'economia dei territori italiani - sottolinea il presidente delle Citta' del Vino Giampaolo Pioli - e sempre piu' la tendenza e' quella di un suo intrecciarsi con le altre tipologie di turismo: da quello legato all'arte a quello dell'ambiente, dello sport, del wellness, fino alla "mobilita' dolce", che punta a tutelare, conservare e valorizzare i percorsi di strade secondarie (con il trekking, in bici ed i treni natura), rendendoli riconoscibili e fruibili".

fonte: AGI

28 mar 2011

Napolitano all'Onu: il mondo aiuti la nuova alba contro le dittature


''Il mondo ha una chiara responsabilità nell'aiutare questa nuova alba a divenire realtà, ma anche nell'intervenire ovunque dittature, violenze e oscurantismo tentino di contrastare il nuovo. La Comunità internazionale deve fare propria la domanda di libertà, giustizia e più eque opportunità che sale da società così a lungo tenute sotto il giogo della violenza e dell'oppressione''. Davanti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite il capo dello Stato Giorgio Napolitano non ha nascosto la ''preoccupazione'' di fronte ''all'ondata di disordini che ha sconvolto molti Paesi in Nord Africa, Medio Oriente e nel Golfo, dove la popolazione è scesa in strada''.

Nel suo intervento il presidente della Repubblica si è soffermato sulla crisi libica. ''Non potevamo assistere'' a quanto accadeva in Libia ''a braccia conserte, senza reagire alle molte vittime e alle distruzioni massicce inflitte dal leader libico alla sua stessa popolazione. Non potevamo stare a guardare'', ha detto il capo dello Stato. ''In Libia - ha proseguito - siamo impegnati a proteggere la popolazione civile e a far rispettare la carta delle Nazioni Unite, agendo nella piena legittimità internazionale conferita dalla risoluzione 1973. Stiamo applicando lo statuto dell'Onu, stiamo agendo sotto l'egida dell'Onu''. ''Non nascondo la nostra preoccupazione rispetto a questa piega degli eventi. Nessuno - ha sottolineato - gradisce l'instabilità alla propria porta di casa. In alcuni casi tuttavia la stabilità era più fragile e precaria di quanto non apparisse, e noi stessi avremmo dovuto essere maggiormente consapevoli delle possibili conseguenze di forme autoritarie di governo e della corruzione diffusa nei circoli ristretti al potere''. In ogni caso, l'intervento in Libia ''non significa pretendere di esportare uno specifico modello di democrazia ma promuovere e proteggere i diritti fondamentali, civili e politici, e le libertà religiose, come pre-condizione per l'autonoma realizzazione di sistemi democratici''. Nelle parole del capo dello Stato anche il dramma del popolo giapponese, colpito dal terremoto e dallo tsunami. ''E' tempo che la comunità internazionale ricambi e restituisca la generosità che il Giappone non ha mai mancato di esprimere'', ha detto Napolitano, manifestando la propria ''solidarietà alla popolazione''. Il capo dello Stato dice anche: ''Abbiamo bisogno di più Europa. Con il Trattato di Lisbona abbiamo compiuto passi in avanti'' ma ''le circostanze attuali chiedono più integrazione. Per noi europei è una assoluta necessità''. E ''nessuna marcia indietro sulla moneta unica. La solidità dell'Euro è fondamentale'' per la ''stabilità'' e ''il suo rafforzamento richiede più integrazione''. Napolitano ha anche ribadito la necessità di proseguire con le moratorie internazionali per la pena di morte. ''L'Italia è fiduciosa nel sostegno della società civile e nella crescente condivisione degli Stati membri circa l'abolizione della pena capitale''. "La nostra contrarietà alla pena di morte - ha spiegato - scaturisce da una solida e antica convinzione sulla inviolabilità del diritto alla vita''. Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki Moon si è rivolto al presidente della Repubblica prima che prendesse la parola definendolo una ''figura storica dell'Italia del dopoguerra''. Ban Ki Moon ricorda che il capo dello Stato ''ha sempre sostenuto lo sviluppo del proprio paese attraverso la trasparenza e l'onestà'', contribuendo a ''rendere l'Italia quello che è oggi''.

fonte: Adnkronos

24 mar 2011

Musei: il Maxxi di Roma in finale per premio Unione Europea 'Mies van der Rohe'


Il Maxxi di nuovo in finale.Dopo aver vinto lo Stirling Prize del Royal Institute of British Architects nell'ottobre 2010 e il World building of the year 2010 al World Architectural Festival di Barcellona lo scorso novembre, ancora un riconoscimento internazionale per il Maxxi. Il Museo nazionale delle arti del XXI secolo progettato da Zaha Hadid Architects e' infatti tra i sei finalisti della dodicesima edizione del Premio di architettura contemporanea dell'Unione Europea Mies van der Rohe 2011, scelti tra gli autori di 343 progetti realizzati in 33 Paesi europei ''Essere tra i sei finalisti su 343 progetti per un premio cosi' prestigioso - dice Pio Baldi, Presidente della Fondazione Maxx - e' l'ennesima testimonianza di quanto fosse innovativa e vincente l'idea del Ministero dei Beni Culturali di impegnare risorse e creativita' anche nella promozione dell'architettura e dell'arte contemporanee''.
Oltre al Maxxi di Zaha Hadid Architects, in finale anche il Nuovo Museo (Berlino, Germania) di David Chipperfield Architects, il Teatro Bronks (Bruxelles, Belgio) di MDMA - Martine De Maeseneer Architecten, la Sala concerti della radio danese (Copenaghen, Danimarca) di Ateliers Jean Nouvel, il Museo dell'Acropoli (Atene, Grecia) di Bernard Tschumi Architects e il Centro di riabilitazione Groot Klimmendaal (Arnhem, Paesi Bassi) di Architectenbureau Koen van Velsen. Il Premio Mies van der Rohe consacra l'eccellenza dell'architettura contemporanea e il suo contributo all'affermazione di nuove idee e tecnologie nello sviluppo urbano.
Creato nel 1987 e cofinanziato dal Programma Cultura dell'Unione europea e dalla Fondazione Mies van der Rohe, il premio, dotato di 60 000 euro, e' il riconoscimento europeo piu' prestigioso nel campo dell'architettura ed e' assegnato ogni due anni ad opere portate a termine nei due anni precedenti. La cerimonia di consegna del premio avra' luogo il 20 giugno al Padiglione Mies van der Rohe di Barcellona.

fonte: Adnkronos

17 mar 2011

AUGURI ITALIA !



E' festa per l'Unità, oggi il discorso di Napolitano alle Camere riunite.
Una giornata dedicata ai festeggiamenti per i 150 anni dell'Italia unita. Le celebrazioni, anticipate dalla 'Notte Tricolore', hanno preso il via dall'Altare della Patria dove il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio al Milite Ignoto.
Il capo dello Stato era accompagnato dal ministro della Difesa Ignazio La Russa. Ad attenderlo, sulla scalinata dell'Altare della Patria il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, e il presidente della Corte Costituzionale Ugo De Siervo. Tra le tante autorità civili e militari presenti, Giuliano Amato, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
Presente anche una folta delegazione del Pd. Con il segretario Pier Luigi Bersani c'erano Rosy Bindi, Enrico Letta, Anna Finocchiaro, Dario Franceschini, Luigi Zanda, Nicola Latorre. "E' la prima volta che un partito partecipa alla cerimonia all'Altare della Patria e a me fa molto piacere, perché io voglio che il mio sia un partito di patrioti, di autonomisti e di riformatori", ha detto Bersani ai microfoni di Youdem tv.
Tante le persone che con bandierine tricolori hanno salutato Napolitano.
Dopo essere stato passato in rassegna dal Capo dello Stato, lo schieramento di uomini di tutte le forze armate ha intonato l'inno nazionale accompagnato dalla banda della Polizia di Stato.
Piazza Venezia ha cantato a una sola voce l'Inno di Mameli, mentre le Frecce Tricolori hanno fatto il loro passaggio a volo radente sulla città. Anche per l'esibizione della pattuglia acrobatica nazionale si è levato l'applauso dei cittadini.
Al termine della cerimonia all'Altare della patria, Napolitano, accompagnato dalle massime cariche dello Stato, ha deposto una corona d'allora sulla tomba di Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia, al Pantheon. Alla cerimonia al Pantheon erano presenti anche gli eredi di Casa Savoia: Vittorio Emanuele insieme alla moglie Marina Doria e al figlio Emanuele Filiberto, accompagnato dalla moglie Clotilde Coureau. ''E' stato un momento molto solenne. Mi ha fatto un gran piacere che le alte cariche dello Stato abbiano reso omaggio alla tomba di Vittorio Emanuele II. Il fatto che i festeggiamenti siano così sentiti mi rende felice, non in quanto membro di casa Savoia, ma come italiano'', ha detto all'ADNKRONOS Emanuele Filiberto di Savoia.
All'uscita dal mausoleo, Napolitano è stato accolto da molti applausi, mentre dalla folla radunata si sono più volte alzati cori 'Viva l'Italia'.
Quindi il capo dello Stato si è recato al Gianicolo per scoprire la restaurata statua equestre di Anita Garibaldi e inaugurare il nuovo 'Parco degli Eroi' con l'omaggio, sul Muro del Belvedere-Villa Lante, al monumento che riporta il testo integrale degli articoli della Costituzione della Repubblica Romana. Quindi, ventuno colpi a salve di cannone hanno salutato il corteo delle alte autorità dello Stato che hanno reso omaggio alla statua di Giuseppe Garibaldi. E infine la visita al complesso monumentale di Porta San Pancrazio e al Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina.
Gli impegni della mattinata si concludono con la partecipazione del capo dello Stato alla messa officiata dal Presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Il capo dello Stato è stato accolto al suo arrivo dagli applausi della folla. Il volto del popolo italiano ''rivela l'identità plurale e variegata della nostra Patria, in cui convivono peculiarità e tradizioni che si sviluppano in modo armonico e solidale, secondo quello che don Luigi Sturzo chiamava il 'sano agonismo della libertà'. E potremmo aggiungere della operosità'', ha detto Bagnasco durante la messa. ''I 100.000 campanili della nostra Italia - ha aggiunto - ispirano un sentire comune diffuso che identifica senza escludere, che fa riconoscere, avvicina, sollecita il senso di cordiale appartenenza e di generosa partecipazione alla comunità cristiana, alla vita del borgo e del paese, delle città e delle regioni, dello Stato''. ''Siamo qui oggi - insieme ai Presidenti delle conferenze episcopali regionali - per elevare a Dio l'inno di ringraziamento per l'Italia'', ha detto l'arcivescovo di Genova, quindi ha aggiunto: ''Non è retorica, né tantomeno nostalgia quella che ci muove, ma la consapevolezza che la Patria che ci ha generato è una preziosa eredità e insieme una esigente responsabilità''.
Nel pomeriggio, nell'Aula di Montecitorio, il discorso di Napolitano di fronte alle Camere riunite.
In serata, il capo dello Stato è atteso al teatro dell'Opera per il Nabucco di Giuseppe Verdi diretto dal maestro Riccardo Muti.

fonte: Adnkronos

5 mar 2011

La cultura 'abbraccia' il Colosseo, sul palco lavoratori colpiti da tagli


Dire no ai tagli alla cultura, e ai posti di lavoro a rischio nel settore, con un 'abbraccio collettivo' al Colosseo. Si è tenuta oggi, 5 marzo, a Roma, nell'ambito della campagna promossa dalla coalizione 'Abbracciamo la cultura', la manifestazione davanti al Colosseo, per chiedere attenzione e fondi per l'intera filiera culturale italiana. La coalizione 'Abbracciamo la cultura' è composta da Cgil, Legambiente, Wwf, Arci, Acli ambiente, Aib, Ana, Arcobci, Arr, Auser, Cia, Iacs, Inu, Fitel, Sistema archivi storici Cgil, Lavoratori Pierreci, Uil bac, Ari, Assotecnici, Fidac, Associazione per l'economia della cultura, Csa pa bc Università La Sapienza.
Secondo gli organizzatori della campagna, sono centinaia di migliaia i lavoratori che 'vivono' di cultura, oltre il 2,3% della forza lavoro italiana. E ogni euro investito in cultura ne produce sei in ricchezza per il Paese. Ma lo Stato, contestano da 'Abbracciamo la cultura', investe sempre meno nel settore, e sempre più posti di lavoro sono a rischio.
Contemporaneamente alla manifestazione al Colosseo, sono state organizzate altre iniziative: a Matera saranno 'abbracciati' i Sassi, protetti dall'Unesco, con il vicino parco delle Chiese Rupestri, in collaborazione con il centro di Geodesia spaziale di Matera.
A Padova 'Abbracciamo la Cappella degli Scrovegni'; a Selinunte sarà abbracciato il Tempio 'C'; a Siracusa ci sarà un'iniziativa presso la fonte Aretusa; a Carrara si terrà 'Abbracciamo la Marmifera', presso l'ex-stazione di S. Martino, e a Palermo sarà 'abbracciato' il Teatro Politeama.

fonte: Adnkronos

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